Amiga 600 - Tommasi NET

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Il Commodore Amiga 600 o Commodore A600 (comunemente chiamato Amiga 600 o A600; nome in codice: "June Bug") è un home computer della Commodore Business Machines Inc. basato sulla piattaforma informatica Amiga e commercializzato in vari Paesi.
Diretto discendente dell'Amiga 500 e dell'Amiga 500 Plus, l'Amiga 600 è stato presentato nel marzo 1992 al CeBIT (Hannover, Germania) e commercializzato dall'aprile 1992 al 1993 inizialmente con un prezzo di lancio di 802.800 lire (listino italiano) abbassato il 1º ottobre 1992 a 530.000 lire in vista dell'imminente commercializzazione del Commodore Amiga 1200.
L'Amiga 600 fu prodotto per rivitalizzare le vendite della linea  "low consumer" (a cui appartenevano l'Amiga 500 e l'Amiga 500 Plus)  prima della commercializzazione del più evoluto Amiga 1200, riducendo  nel contempo i costi di produzione (grazie all'utilizzo della surface mount technology) in modo da incrementare i profitti. La linea "high consumer" all'epoca era dominata invece dai fratelli maggiori Amiga 3000 e Amiga 3000T.
L'Amiga 600 fu il primo computer Amiga ad essere prodotto nel Regno Unito. La fabbrica era a Irvine, in Scozia.  Il primo esemplare prodotto (numero seriale "1") era tenuto dal  direttore generale della filiale britannica di Commodore International  nel proprio ufficio.
Come l'Amiga 500 e l'Amiga 500 Plus, anche l'Amiga 600 si presenta in case monoblocco con tastiera e floppy disk drive integrati, ma alimentatore esterno. Unica periferica in dotazione un mouse a due tasti. Il display video, necessario per l'utilizzo dell'Amiga 500, non è compreso.
Sostanzialmente l'Amiga 600 è una reingegnerizzazione in surface mount technology  dell'Amiga 500 Plus. È la prima volta che Commodore International  utilizza la surface mount technology per l'assemblaggio della scheda madre di un suo computer.
La surface mount technology permette la riduzione degli ingombri e anche (a scapito del tastierino numerico  presente nell'Amiga 500 e nell'Amiga 500 Plus) di realizzare il  computer in case sensibilmente più compatto: solo 35 cm di larghezza e  24 cm di profondità (per un peso di meno di 3 kg).
Rispetto all'Amiga 500 Plus, l'Amiga 600 in più ha uno slot PCMCIA type II, un'uscita videocomposita a colori RCA e un'interfaccia IDE a cui è possibile collegare un hard disk da 2,5" alloggiandolo direttamente all'interno del case del computer dove un apposito spazio è stato previsto.
L'A600 usava il consueto processore Motorola 68000  a 7,09 MHz (versione dell'Amiga 600 destinata ai Paesi utilizzanti lo  standard televisivo PAL) o 7,16 MHz (versione dell'Amiga 600 destinata  ai Paesi utilizzanti lo standard televisivo NTSC).
La RAM di serie era 1 MB di Chip RAM, espandibile fino a 2 MB. Ulteriori 4 MB di Fast RAM potevano essere inseriti nello slot PCMCIA; estensioni maggiori richiedevano una modifica alla scheda madre.
Il progetto originale non prevedeva la possibilità di montare un  processore più avanzato (il 68000 originale era infatti saldato sulla  scheda madre, non inserito in uno zoccolo); tuttavia, comparvero presto  espansioni non ufficiali che permettevano di usare un Motorola 68010, 68020 (fino a 25 MHz) o 68030 (fino a 50 MHz). Le stesse espansioni consentivano di aggiungere fino a 32 Mb di Fast RAM.
Il chip grafico Fat Agnus  gestiva la grafica in vari modi, da 320x200 pixel a 1280x512 pixel.  Nella maggior parte dei modi, erano disponibili contemporaneamente 32  colori (in alcuni casi 64, divisi in 32 base e 32 dati dai colori base  in tonalità più scura, il cosiddetto modo "halfbrite"), ma lo speciale  modo HAM  consentiva di usare 4096 colori contemporanei, sebbene con alcune  limitazioni e solo a risoluzioni basse. Alla massima risoluzione, erano  disponibili solo 4 colori contemporanei.
Le capacità sonore comprendevano 4 canali (2 stereo), con una risoluzione di 8 bit; il sistema audio era anche in grado di effettuare filtraggi, modulazioni ad anello e altri effetti speciali.
Di serie l'Amiga 600 montava un drive per floppy disk interno da 3.5" (un secondo drive poteva essere aggiunto esternamente). L'A600 era dotato di due connettori DB9 per joystick, mouse e penne ottiche, una porta seriale RS-232 a 25 pin (usata spesso per i modem) e una porta parallela Centronics (per stampanti).
Erano inoltre presenti uno slot PCMCIA Type II e un'interfaccia IDE a cui poteva essere collegato internamente un hard disk da 2.5" (soluzione costosa ma avanzata per l'epoca).
Un modello con hard disk integrato, l'Amiga 600HD, veniva  commercializzato al doppio del prezzo di un Amiga 600. Questo modello  aveva una chassis bianco anziché color crema, e veniva presentato come  una versione più "seria" e destinata allo studio rispetto all'A600,  famoso soprattutto per l'ampia disponibilità di videogiochi.  Curiosamente, questa presentazione era davvero accurata: la presenza  dell'hard disk, infatti, causava un'occupazione di memoria da parte del  sistema operativo un po' più alta del consueto, cosicché alcuni giochi  (per esempio, Civilization) che usavano all'estremo le risorse del sistema, non potevano girare sull'A600HD senza un'espansione di RAM. Altre espansioni comprendevano porte MIDI e campionatori.
L'Amiga 600 veniva fornito con AmigaOS 2.05, che comprendeva il Workbench 2.05 e una ROM con il Kickstart  37.299, 37.300 o 37.350 (numeri di versione interni). Le tre versioni  venivano tutte identificate come "Kickstart 2.05" nella documentazione.
I primi esemplari di Amiga 600 erano forniti con il Kickstart  37.299 che, sorprendentemente, non supportavano né il controller ATA  interno, né l'interfaccia PCMCIA. Rimaneva possibile caricare i driver  relativi da un floppy, ma non era possibile effettuare il boot  direttamente da dispositivi ATA/IDE o PCMCIA. Il problema venne corretto  successivamente con il Kickstart 37.300, che permetteva il boot da  ATA/IDE e PCMCIA, ma a causa di un bug supportava solo hard disk di  dimensione massima di 40 Mb (con dimensioni superiori si potevano  verificare malfunzionamenti di vario tipo). La versione 37.350 aggiunse  il supporto per hard disk fino a 4 Gb.
Successivamente venne reso disponibile il Workbench 2.1, che  supportava la localizzazione del sistema operativo in varie lingue (fra  cui l'Italiano) e offriva un driver chiamato CrossDOS che consentiva di leggere e scrivere floppy formattati in FAT (il formato standard dei dischi in MS-DOS).  Il Workbench 2.1 era solo un aggiornamento software, che usava ancora  le ROM del Kickstart 2.0x. Non è mai esistito un Kickstart 2.1.
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